sdengo e svengo

Sdengo e Svengo, più di un fumetto, più di una serie di vignette satiriche: due sigle, due riferimenti per i tifosi di Roma (Zeman) e Lazio (Eriksson).
Ma anche solo per chi ama la satira pura e semplice, il disegno come messaggio immediato, quasi surreale.
In questo libro chi ne sa di calcio può sorridere ricordando le vicissitudini di Sdengo e Svengo, la loro storia, le loro paure, il loro subconscio.
I riferimenti ai tifosi, al passato, alla carriera sono evidenti e portatori di una satira che solo il disegno e la battuta gelida possono regalare. Niente di più immediato di una vignetta: più di un fondo, meglio di un fondo.
Racchiuso in pochi lampi di penna, conditi talvolta da scritte al vetriolo. Chi non ne sa di calcio può sorridere lo stesso per l’immediatezza del linguaggio del fumetto, per il tratto sottile e ironico. 
Il tutto volutamente in bianco e nero. Col sorriso sulle labbra. E grazie a Sdengo (Zeman) e Svengo (Eriksson) che inconsapevolmente, ma con molto spirito, si sono prestati a vivere una seconda vita anche attraverso le penne di Martello e Campanella.
Personaggi illustri nel mondo di oggi, progenitori di una stirpe (le caricature di uomini di sport) che certo non sfigura nei confronti dei grandi di sempre che la matita dei vari Forattini, Giannelli, Bucchi, Vauro e Origone, maestri di un’arte in grande espansione, hanno immortalato per sempre. Con l’ augurio che la storia si ripeta anche per loro.
E per chi li ha scelti per regalare humour. Buona “lettura” a tutti.

GLI AUTORI

Francesco Campanella e Pasquale Martello, uno “SDONG” che dura da quindici anni (martello su campanella), un simbolo già conosciuto nel mondo del pallone, un connubio speciale, l’incontro di una mente satirica con una mano preziosa e capace di disegnare e rendere alla perfezione idee e battute al vetriolo.
Non si può concretizzare un’idea, non si può disegnare senza un’ idea.
E allora vai con lo “SDONG” più feroce, capace di entrare nel calcio come una lama, ripercorrendo situazioni e stati d’animo.
Francesco Campanella, romano, fa il giornalista sportivo da sempre; Pasquale Martello, calabrese (vive a Roma anche lui), pur divagando, non ha mai abbandonato la sua anima di vignettista. Il primo pensa le battute, il secondo le rende con mano sapiente.
Un connubio eccezionale, che ha ragione di esistere proprio perchè i compiti sono ben delineati e separati. Insieme hanno lavorato per riviste e libri, ma per la prima volta hanno deciso di far uscire un volume tutto loro.
Nel mirino i due tecnici di Roma e Lazio: Zeman ed Eriksson. Anzi Sdengo e Svengo. Cominciamo bene…

 

NEL RICORDO DEL MIO AMICO FRANCESCO

Una sera di novembre, ascoltando in macchina la radio sintonizzata sulle frequenze di un programma calcistico in cui tante volte anche lui era intervenuto, scopro che l’amico di tante vignette, colui che per primo ha creduto in me dandomi la possibilità di pubblicare i miei disegni, se ne era andato.

In silenzio, cosa insolita per uno come lui che aveva sempre voluto riempire di parole ed immagini il mondo che lo circondava.
In silenzio. Come uno “sdong” che non risuonerà più, quello stesso “sdong” che durava da una vita.
In silenzio. Ora continueranno a parlare per lui tutti i suoi libri, i nostri libri, che condividevano quasi sempre la passione per l’amata “maggica”.
Così ora, in silenzio, ho tirato fuori dai cassetti in cui li custodivo, tutte le nostre pubblicazioni, perché mi piacerebbe riempire ancora di pixel questo mondo sordo.
Grazie Francesco.