cco, entriamo nel Palazzo Madama dalla porta principale, immettendoci direttamente nel Cortile d'onore. L'archiettura è tipicamente rinascimentale, anche perché, durante i lavori di sistemazione del Palazzo, portati a compimento da Paolo Marucelli a metà del '600, venne rispettato l'impianto originario. Le sei colonne che lo compongono costituiscono infatti una testimonianza dell'edificio dei tempi di Leone X, all'inizio del 1500. L'antico pavimento di travertino è stato sostituito da un altro in marmo. La statua, opera di Emilio Greco, che è al centro del cortile, fu posta nel 1972. A ridosso del cortile si trovava la chiesa di San Salvatore in Thermis, del VI secolo, chiusa nel 1894 perché, a seguito di un attentato dinamitardo alla Camera, la polizia aveva ritenuto che gli attentatori potessero servirsene quale "appoggio" per un'analoga azione contro il Senato.

A sinistra del portico si apre lo Scalone d'onore, ricostruito sulla traccia di quello del 1509.

Subito in cima allo Scalone, si entra nella Sala Maccari, che prende il nome da Cesare Maccari (1840-1919), l'artista che la decorò dopo aver vinto un concorso, nel 1880. Il soffitto racchiude quattro medaglioni con figure allegoriche, disposte intorno a un motivo centrale, che simboleggia l'Italia; nei quattro medaglioni sono rappresentati il commercio, l'agricoltura, le armi, le scienze, le lettere e le arti. Lungo il fregio una frase di Guicciardini e una di Machiavelli.
 

 
 
ulle pareti di questa magnifica sala, vedo dipinti alcuni episodi della storia del Senato Romano che io conosco benissimo. Forse li avete studiati anche voi: vediamo se li ricordate. 
Entrando, a destra, Appio Claudio il Censore mentre viene condotto in Senato per esortare i Romani a non accettare le umilianti condizioni di pace imposte da Cinea, ambasciatore di Pirro, re dell'Epiro; 

Alla parete di fronte, tra le finestre, sono descritti gli episodi di Marco Papirio, rimasto immobile sul suo scanno dinanzi all'invasione dei Galli e quello dei Sanniti che tentano di corrompere Curio Dentato perché convinca il Senato a fare la pace;

A sinistra, Cicerone mentre pronuncia il suo atto d'accusa contro Catilina, che siede in disparte, isolato dagli altri senatori; 

Nell'ultimo affresco, infine, è descritto il momento della partenza da Roma di Attilio Regolo, catturato dai Cartaginesi nella battaglia di Tunisi e inviato in patria per parlamentare, sulla promessa di ritenersi prigioniero.
 

 
 
inito il corridoio della Sala Maccari, entriamo nella Sala Garibaldi o Sala dei Re, un vasto ambiente di rappresentanza, risultato della demolizione di una parete divisoria nel 1904 .  
Qui ci ritroviamo noi Senatori durante le pause dei lavori per una discussione informale con uno o più colleghi, per scambiare impressioni e battute con i giornalisti oppure, più semplicemente, per prendere un caffè o una bevanda nella buvette, una sala attigua adibita a bar. 
 
 
statuto ccoci, poi, alla Biblioteca. Il suo atto di nascita risale al primo regolamento del Senato, approvato l' 8 maggio 1848. Al termine della prima guerra mondiale, la Biblioteca del Senato custodiva duecentomila volumi; oggi oltre cinquecentomila. Specializzata in diritto, storia, scienze politiche e sociali, la biblioteca è nota per la sua raccolta di statuti dei Comuni italiani, delle corporazioni di arti e mestieri e di altri enti di rilevanza locale (come università e ospedali) dal medioevo alla fine del XVIII secolo. Gli esemplari posseduti dalla biblioteca sono in molti casi l'unica copia superstite di testi normativi che per secoli hanno disciplinato la vita pubblica ed i rapporti privati di numerose ed importanti città e comunità italiane. 
 
 
 
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